RoboCop (remake del 2014) [Full HD]

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    RoboCop (remake del 2014)



    ★ Locandina ★

    robocop-locandina



    ★ Informazioni generali ★

    Titolo originale: RoboCop
    Lingua originale: inglese
    Paese di produzione: Stati Uniti d'America
    Anno: 2014
    Durata: 121 minuti
    Genere: azione, fantascienza

    Valutazione IMDb: 6,2/10
    Valutazione Comingsoon: 3,7/5
    Valutazione MYmovies: 2,7/5
    Valutazione Cineblog: 3,8/5



    ★ Sinossi ★

    RoboCop, remake dell'omonimo film del 1987, è ambientato nel 2028, anno in cui la multinazionale conglomerata OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa opportunità un’occasione d’oro.
    Quando Alex Murphy (Joel Kinnaman) - marito affettuoso, padre, e buon poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di criminalità e corruzione a Detroit - resta gravemente ferito, la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto ibrido, in parte uomo ed in parte robot. La OmniCorp immagina un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti ricavi miliardari per i propri azionisti; tuttavia, i dirigenti della multinazionale stanno dimenticando una cosa fondamentale: c’è pur sempre un uomo all’interno della macchina.



    ★ Trailer ★

    icona-streaming Guarda il teaser trailer ufficiale in italiano

    icona-streaming Guarda il trailer ufficiale in italiano



    ★ Cast ★

    Regia: José Padilha
    Soggetto: Michael Miner e Edward Neumeier (personaggi)
    Sceneggiatura: Nick Schenk, James Vanderbilt, Joshua Zetumer
    Produttori: Marc Abraham, Gary Barber, Roger Birnbaum, Brad Fischer, Mike Medavoy, Arnold Messer, Eric Newman, David Thwaites
    Produttore esecutivo: Bill Carraro
    Casa di produzione: Columbia Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer, Revival 629, Strike Entertainment
    Distribuzione (in Italia): Sony Pictures
    Fotografia: Lula Carvalho
    Montaggio: Peter McNulty, Daniel Rezende
    Effetti speciali: David Reaume
    Musiche: Pedro Bromfman
    Scenografia: Martin Whist
    Costumi: April Ferry
    Trucco: Angela Maldone

    (Tabella personaggi/interpreti/doppiatori italiani in allestimento...)



    ★ Qualità ★

    logo-1080p-dts5.1-dts-hd5.1

    Formato video: MKV ad altissima definizione (risoluzione: 1920x800 pixel; fonte: BDRip)

    Lingue e formati audio:

    1. Italiano - DTS a 5.1 canali [bitrate: 768 kbps]
    2. Inglese - DTS-HD Master Audio a 5.1 canali

    Sottotitoli:

    1. Italiano (forzati)
    2. Italiano (completi)
    3. Inglese (completi)

    N.B. L'ascolto in multicanale (e, più in generale, nelle codifiche DTS e DTS-HD Master Audio), la scelta della lingua e la visualizzazione dei sottotitoli completi sono operazioni eseguibili soltanto attraverso il download.
    Nello streaming, l'audio è in due canali (formato: AAC a 160 kbps), la lingua parlata è l'italiano ed i sottotitoli sono presenti solo nelle parti in cui si rivelano necessari per la comprensione (vedasi spezzoni in lingua originale, cartelli, ecc.).



    ★ Trama completa ★


    Nell'anno 2028 la multinazionale OmniCorp è leader nel settore della tecnologia robotica, e grazie ai loro robot di pattuglia come ED-209 e i poliziotti androidi EM-208 ha permesso agli Stati Uniti d'America di vincere numerose guerre in cui sono stati coinvolti; non può tuttavia vendere i propri prodotti nel mercato civile, sia a causa dell'opinione pubblica, contraria all'uso di robot come forza di polizia, sia per la Legge Dreyfuss che lo proibisce esplicitamente. Per poterla aggirare, il leader della OmniCorp Raymond Sellars chiede al suo team per il marketing, e in collaborazione con lo scienziato Dennett Norton, di progettare un nuovo prodotto, combinando uomo e macchina, da usare come tutore della legge, sperando così di convincere il pubblico della bontà dell'idea, puntando sul fatto che all'interno della macchina c'è comunque un uomo.

    Nel frattempo Alex Murphy, un onesto agente di polizia, marito e padre devoto, è impegnato nel debellare la crescente criminalità di Detroit. Purtroppo Murphy rimane gravemente ferito e tenuto a stento in vita in seguito a un'autobomba a opera di un gruppo di poliziotti corrotti sul libro paga del gangster e trafficante di droga Antoine Vallon. Il dottor Norton sceglie Murphy come ideale candidato per il programma RoboCop, dopo aver avuto il consenso da parte della moglie del poliziotto, Clara Murphy. Tutto il corpo di Murphy, eccetto la testa, gran parte della spina dorsale, la mano destra, il cuore e i polmoni, vengono sostituiti da protesi cibernetiche e gli viene innestato nel cervello un software per l'identificazione istantanea di fuorilegge, direttamente collegato ai computer della polizia. Inizialmente Murphy rifiuta questo suo nuovo stato di esistenza, ma Norton lo incoraggia a essere forte per sua moglie e suo figlio.

    L'esperto nelle armi pesanti Rick Mattox è inizialmente scettico e irriverente nei confronti di RoboCop, affermando ai colleghi di essere convinto che egli sia efficiente quanto un EM-208 qualsiasi. Al fine di migliorare le potenzialità di Murphy, Norton gli manomette l'impianto cerebrale, facendogli credere che le sue tecniche di pacificazione e di combattimento siano decisioni spontanee, quando in realtà si tratta di programmi predefiniti, che il suo cervello si limita a eseguire. Mentre si prepara per una conferenza stampa, a Murphy vengono scaricati nel cervello gli aggiornamenti del database della polizia, ma l'agente viene colto da un tumultuoso flashback circa l'attentato alla sua vita che lo ha ridotto a un cyborg. Messo di fretta dai colleghi di Sellars, il Dr. Norton modifica il cervello di Murphy diminuendogli i livelli di dopamina pur di interrompere lo shock emotivo in corso. Sotto controllo e senza mostrare emozioni, RoboCop si esibisce al pubblico ignorando sua moglie e suo figlio che lo attendevano. Durante la conferenza RoboCop dà dimostrazione delle sue capacità scovando un criminale che si nascondeva nella folla. Nel giro di poco tempo RoboCop diventa una celebrità locale e i suoi sforzi fanno calare il livello di criminalità a Detroit.

    La moglie Clara, alla quale la OmniCorp ha sempre impedito di visitare Murphy, riesce a confrontare il marito parandosi sulla sua strada, e cerca di farlo tornare in sé raccontandogli dei traumi psicologici che affliggono il loro figlio dalla notte dell'incidente. RoboCop prosegue sulla sua strada, ma l'inconscia personalità di Murphy prevale sulla programmazione, così si mette a investigare sul proprio assassinio, giungendo sulle tracce del criminale Antoine Vallon. Assetato di vendetta, RoboCop raggiunge la fabbrica di droga di Vallon e uccide brutalmente lui e i suoi uomini al termine di una sparatoria. Seguendo indizi ulteriori, RoboCop risale anche ai poliziotti corrotti che hanno piazzato l'autobomba e scopre che Karen Dean, la sergente del dipartimento di polizia di Detroit, è alleata del criminale. Prima che RoboCop riesca ad arrestarli, Mattox gli disattiva le funzioni motorie e cerebrali con un comando a distanza. Sellars decide di girare la vicenda a suo vantaggio, riportando alla stampa che RoboCop ha arrestato dei colleghi, sollevando dubbi sulla polizia a favore dei suoi droidi che, diversamente dai poliziotti umani, sono incorruttibili. Dopo un voto unanime del Congresso, la Legge Dreyfuss viene abrogata.

    Sellars, pur di non alienarsi con i politici, alcuni dei quali potrebbero rivelarsi potenziali obiettivi della capacità di Murphy di scovare la corruzione, ordina a Mattox di trovarlo e distruggerlo. Fingendo di allearsi con Sellars, il dottor Norton riesce a infiltrarsi nei laboratori OmniCorp in tempo prima dell'arrivo di Mattox, e spiega a RoboCop tutta la faccenda. Sentendosi tradito da Sellars, Murphy decide di andare a ucciderlo. RoboCop giunge al quartier generale della OmniCorp, facendosi strada affrontando numerose unità ED-209. Rimasto danneggiato dallo scontro con i droidi, Murphy sta per essere distrutto da Mattox, in possesso di un dispositivo che impedisce a RoboCop di attaccarlo, ma viene colpito alle spalle da Jack Lewis, ex-collega di Murphy, giunto ad aiutarlo con un gruppo di poliziotti onesti. RoboCop raggiunge il tetto dell'edificio, dove Sellars intende scappare in elicottero e tiene in ostaggio Clara e suo figlio David. Dotato di un dispositivo anti-arresto come Mattox, Sellars minaccia di sparare in testa a Murphy e di uccidere la sua famiglia. Murphy riesce ad aggirare con grande sforzo il dispositivo di protezione di Sellars, e un istante prima che venga colpito alla testa riesce a ucciderlo, per poi collassare a terra sotto gli occhi disperati di Clara e David.

    Nel finale del film la compagnia madre dell'OmniCorp, la OCP, prende possesso di RoboCop e del settore in seguito alla conferma del presidente degli Stati Uniti sulla Legge Dreyfuss dopo la testimonianza di Norton, il quale ha rivelato tutti gli affari criminosi compiuti da Sellars e dai suoi colleghi. Murphy viene rianimato e riparato nel laboratorio di Norton, per poi accogliere Clara e David quando vengono a fargli visita.




    ★ Produzione (sviluppo, pre-produzione e riprese) ★


    Verso la fine del 2005 la Screen Gems annunciò l'intenzione di realizzare un remake di RoboCop, ma dopo nemmeno un anno il progetto non si concretizzò. Nel marzo 2008 la MGM, attraverso un comunicato stampa, annuncia il progetto di realizzare un reboot del franchise. Successivamente viene presentato un teaser poster che riportava l'intenzione di distribuire il film del 2010.
    Nel luglio 2008 Darren Aronofsky e David Self furono originariamente assunti, rispettivamente, per dirigere e scrivere il film. La data di uscita fu posticipata al 2011. Nel gennaio del 2010 il progetto entrò in fase di stallo a causa di problemi finanziari della MGM e di varie divergenze creative con il regista, incentrate principalmente sulla possibilità di girare il film in 3-D, tecnica poco incline ad Aronofsky. Nel luglio 2010 Darren Aronofsky abbandona ufficialmente il progetto.
    Nel marzo 2011 viene annunciato che il regista brasiliano José Padilha è stato assunto per dirigere il reboot, al posto di Aronofsky, grazie al successo commerciale dei suoi film Tropa de Elite - Gli squadroni della morte e Tropa de Elite 2 - Il nemico è un altro. Sempre a marzo 2011 Josh Zetumer viene ingaggiato per scrivere lo script del film.

    Nell'aprile 2011 la MGM puntava ad affidare il ruolo di Alex Murphy, alias RoboCop, ad attori già affermati come Tom Cruise, Keanu Reeves e Johnny Depp. Nel giugno 2011, durante il Licensing International Expo di Las Vegas, viene diffuso del materiale promozionale per presentare il riavvio del franchise, previsto per il 2013. In seguito viene assunto lo sceneggiatore Nick Schenk per riscrivere da capo lo script.
    Per il ruolo del protagonista furono presi in considerazione vari attori; come Michael Fassbender (prima scelta di Padilha), Chris Pine, Matthias Schoenaerts e Russell Crowe. Infine il ruolo principale fu assegnato all'attore svedese Joel Kinnaman, reso celebre dalla serie televisiva The Killing. Nel marzo 2012 fu annunciata la data d'uscita del film, il 9 agosto 2013.
    Intanto continua il casting, Hugh Laurie viene ingaggiato per il ruolo del cattivo, l'ammistratore delegato della Omni Corp, ma successivamente abbandona il progetto. Clive Owen fu considerato per sostituire Laurie, ma la parte fu assegnata a Michael Keaton. Al cast si aggiungono Gary Oldman,Samuel L. Jackson e Abbie Cornish. Tra le curiosità legate al cast vi è la presenza di Douglas Urbanski nel ruolo del sindaco di Detroit, Urbanski non è un attore professionista ma noto produttore e socio d'affari di Gary Oldman.

    Dopo una lunga e travagliata pre-produzione, le riprese del film iniziano ufficialmente il 15 settembre 2012 a Toronto, e in altre località dell'Ontario.




    ★ Promozione e distribuzione ★


    Il primo trailer ufficiale del film viene distribuito online il 5 settembre 2013. Alcune scene e i trailer erano già stati mostrati in anteprima al San Diego Comic-Con International il 19 luglio 2013. Il teaser trailer italiano è stato invece diffuso online il 10 ottobre 2013.

    La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 6 febbraio 2014, mentre nei cinema statunitensi e britannici a partire dal 7 febbraio 2014. Inizialmente la distribuzione era prevista per il 9 agosto 2013.




    ★ Recensione di Cineblog.it


    Partiamo dalla fine. Quando lo schermo diventa nero e, un istante prima dei titoli di coda, parte I Fought the Law dei Clash. Lì capisci che, nonostante tutto, questo reboot un senso l’ha avuto anche se forse non era quello che alcuni (o molti) si aspettavano. Lo si ricorda il violento ed impietoso RoboCop di Verhoeven, quell’opera di denuncia, profondamente anni ’80 e quindi già per questo irriproducibile. Ebbene, qui siamo altrove, in un altro tempo e, nonostante Detroit, in un altro luogo. Onoriamone la memoria dunque, poi però mettiamolo da parte. Almeno per stavolta.

    Sono essenzialmente due le anime di questa versione diretta da José Padilha. La prima è quella di uno sci-fi emotivo, dall’impatto visivo forte sebbene ecceda non nel tratteggiare il solito “caso umano”; la seconda è quella se vogliamo un po’ più cospirazionista, senza teorie astruse di sorta ma al tempo stesso incline alla denuncia. Se sommiamo entrambe le parti ne viene fuori un lavoro il cui collante sta nella posatezza. Anziché infarcire il tutto dei più disparati ingredienti, bisogna arrendersi all’evidenza di una misura che non viene pressoché mai lesa. Per esempio, guardate al trailer: sembrava o no l’ennesima operazione caciarona perciò irrispettosa e dalla faccia tosta? Complimenti a chi non l’ha pensata così, perché ha avuto ragione. A noi, che siamo stati colti da malizia, tocca ammettere che alla fine della fiera nessuno o quasi degli spettri della vigilia si sono manifestati.

    Troviamo computer grafica? Altroché. Le primissime sequenze ci portano in questa Teheran invasa dai mech e dai robot della Omnicorp mentre setacciano le strade in cerca di soggetti ostili. Camera a mano come in un qualunque action urbano, Padilha mostra comunque di saperci fare anche in contesti più ricchi e complessi. E si comincia a ben sperare.

    Poco sopra parlavamo di emotività. Ci rendiamo conto che è bene chiarire. Perché RoboCop 2014 non si spinge chissà dove nel tentativo di restituire un ritratto narrativamente pregno e articolato, niente di tutto ciò. Basta un’immagine, magari un breve sequenza, per darci il senso di una condizione, di una tragedia. Un non comune caso di CGI utilizzata a proposito, atta a generare non semplice stupore per la competenza artigianale bensì quel seppur debole movimento interno per cui si crea una sorta di empatia. Non ci giureremmo che chiunque sarà in grado di sperimentare quanto segue, ma dandosi alla sequenza in cui Alex viene “risvegliato” dal coma post-incidente chi di dovere è riuscito in qualche modo a trasmettere l’estremo, devastante disagio di chi non riesce a muoversi. Di chi addirittura non ha più nulla da muovere. È il cinema che in generale deve riuscire a trasmettere certe sensazioni, dando consistenza ad idee ed intuizioni; ma in special modo nella fantascienza si avverte questo bisogno di venire coinvolti in un mondo ed un contesto che peraltro non ci appartengono, vista tra l’altro la matrice distopica dell’opera.




    ★ Vecchio e nuovo a confronto ★

    (recensione e critiche de L'Antro Atomico del Dr. Manhattan)


    Lo vedi? Tutti, te per primo, a criticare questo nuovo RoboCop prima del tempo, a dire e che robocoppo indisponente di qui, ma dove vanno con quella corazza nera di là. E invece, beh, coso, lì, come si chiama? José Padilha dei Tropa de Elite, ti ha tirato fuori un gran bel film. Un grande film d’azione che… no, dai. Mica ci avrete creduto davvero? [...]

    Il RoboCop del 1987 era un film divertente, ha avuto tutto quel successo e generato un frappo di videogiochi e pupazzini e seguiti pezzenti per una ragione molto semplice: era una parodia. Una presa per il culo degli action movie violenti degli anni 80, portata avanti da Paul Verhoeven nell’unico modo possibile: girando su 11 la manopola dell’ultraviolenza e del cinismo. Le gag, gli spot infilati all’ultimo minuto per ammorbidire la censura, perfino l'allegoria cristiana e tutte quelle altre robe lì, si diceva. Il Robocop del duemilaequattordici di quattro salti in Padilha, invece, è completamente diverso.
    E cosa succede, metti, se a RoboCop togli tutta l’ironia di RoboCop? Se fai un film in cui il robopoliziotto si prende maledettamente sul serio e ha la faccia da minchione in bella mostra per tre quarti di pellicola? Se fa i rumorini dei servomotori (vzzzt, vzzzt) quando si muove, ma poi corre e salta come l’Uomo-Ragno? Succede che ne viene fuori una barzelletta di quelle che hanno già sentito tutti. E che non fanno ridere.

    Il primo tempo del film, fatto salvo uno spunto potenzialmente interessante ma gestito col culo nei primissimi minuti, è immondizia. La genesi risibile di RoboCop che avete visto nel trailer, una suddivisione dei ruoli (il malamente, il vero malamente, quello con la faccia da malamente che sarà davvero malamente) talmente manichea da far capire esattamente tutto quello che succederà anche a chi non abbia visto il film del 1987 o qualsiasi altra pellicola d’azione negli ultimi quarant’anni, scene sulla carta drammatiche ma venute da standing ovation ai Razzie.
    Mai uno spunto, un guizzo: tutto così piatto che sembra scritto da un branco di pecore sotto sedativi. L’inevitabile sequenza FPS per far arrapare i ragazzini che giocano a Call of Battlefield, le inevitabili facce da minchione del protagonista (vzzzt, vzzzt), nella sua tuta di gomma che sembra incredibilmente una tuta di gomma. Tutto così inevitabile da essere, invece, evitabilissimo. Salvi solo il dottore, perché Gary Oldman, un minimo ci prova e perché ti è sempre stato simpatico.

    Fine primo tempo, sbuffi così forte da far volare via di mano il cestello del popcorn a chi ti è seduto davanti. Dopo aver mischiato (male) le carte del mazzo, trovandosi in mano una serie di scartini di Magic, il film tenta nel secondo tempo di riportare il discorso nel solco della tradizione del primo RoboCop. Il contrasto uomo-macchina, la coscienza che supera i blocchi del sistema, che in testa c'hanno messo il chip per far girare i giochi copiati della pleistéscio, quelle robe lì. Ma dura tipo cinque minuti.
    Poi si torna a facciadiminchiacop che sgomma, inchioda e va a manetta con la sua motocarrozzetta su cui sta rigidissimo, per il fatto che è un cyborg probabilmente con un palo nel culo. Si torna alla fiera delle trame ai saldi del 70%, tutti belli felici verso il finale del mavattenearaccogliereorigano. Il tutto in uno scenario che, per vendertelo come fantascienzo, è pieno di telefonini trasparenti come i game & watch crystal dell'86 e di gente che agita le mani davanti a uno schermo come dei drogati che giocano al kinect. In cui tutto dovrebbe essere nuovo e futuristico e invece è già visto, scontato e popolato da attori semianziani. Come Michael Keaton, che all’improvviso è diventato tipo vecchissimo, o come Samuel L. Jackson.
    A cui, in un disperato tentativo di tirar fuori dell’ironia, spetta raccontare la barzelletta finale. Solo che sì, esatto: l’hanno già sentita tutti. E non fa ridere.

    Qualcuno potrebbe dire che vabbè, dai, rifare la commedia nera e superviolenta l'action movie con l'anima da black comedy superviolenta di Verhoeven oggi, quasi trent’anni dopo, non avrebbe avuto senso. E allora come fai a tirar fuori un RoboCop diverso, quando non vuoi girare lo stesso tipo di film?

    Oh è molto semplice: non puoi, non lo fai.




    ★ Film ★


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    Edited by Admin FoC - 6/9/2015, 12:24
     
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